Mi presento, sono Emmanuel.
Vengo da lontano (anche tu?), ho visto della luce accesa sulla Terra e sono sceso. Poi il motore mi si è fuso, pure le ali, non ho più capito niente e sono rimasto.
Stupito e stupido in un mondo che mi pare un grande circo. Perciò faccio l'insegnante di clown.
A 16 anni ho guardato il mio insegnante di matematica e ho pensato: se uno ragiona come un cinghiale di certo non insegnerà la matematica ma l'arte di essere un cinghiale. È matematico.
Così ho deciso, farò il più bel mestiere del mondo: insegnare! Insegnare l'arte di ritornare a zero. Ho letto Tagore, Neill, Bettelheim, Steiner, Krishnamurti, Lao-Tzu... poi ho capito di non capire niente. È duro stare sulla Terra, ho detto al mio gatto, con i fulmini nella testa, senza credere al calcio alla tivù e neanche alle proprie opinioni. Lui ha alzato le spalle e ha risposto: “L'arte del clown è un bellissimo viaggio verso la semplicità”. “Ah sì?” Ho detto. Poi ho alzato il naso e ho visto l'Angelo Gabriele, con la sua vecchia bici scassata che diceva: "La vita crea se stessa ad ogni secondo, ma noi non lo sappiamo." "Bravo, Gaby!" ho detto. Dobbiamo tornare alla sorgente celeste, là dove come tulipani fioriscono gli scherzi. Non so neanche cosa significano queste parole d'altronde: questa è l'arte dei clown.
Perciò quest'anno ho deciso: è ora di creare l'École des clowns, me la sento. L'École des clown ovvero l'arte di.
L'arte di cosa? L'arte di... ma dimmi tu perché vuoi sapere sempre tutto invece di gustarti con calma l'immensità del non sapere, la fragranza dell'essere... stupito!